Si sa il mangiare è indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo.

Nella società attuale dell’opulenza, ingeriamo di tutto. La provenienza dei prodotti oramai è mondiale e giacchè essi vengono trasportati da grandi distanze, non ne conosciamo l’impatto della produzione sull’ambiente di provenienza. Si è creato un distacco tra la produzione dei cibi e l’acquisto. E proprio questa lontananza ed i bassi prezzi che ci propinano ci ha portato ad un’acquisto esagerato di generi determinando un alto spreco alimentare.

Abbiamo lasciato soli i contadini nella lotta impari con le multinazionali e la globalizzazione.
Diventando così degli obiettivi commerciali.

Solo cambiando il modo di produzione, di approvvigionamento dei prodotti agricoli possiamo generare una nuova fase economica che racchiuda il passato intriso delle nuove conoscenze al fine di dare un nuovo senso al binomio Uomo/Natura.