«Forse sembriamo dei pazzi, intenti a diserbare a mano interi campi di grano, ma in questo modo evitiamo di inquinare il cibo e la terra con i diserbanti, consegnandola pulita ai nostri figli e alle nuove generazioni»:

con questa forte dichiarazione d’intenti Giuseppe Ciarcia ha presentato la “scellecatura” di quest’anno, riproposta nel videoreportage frutto della collaborazione tra Ecopotea e bMagazine che trovate alla fine del post. Una scellecatura diversa, con meno bambini e bambine e più mascherine a coprire il sorriso del lavoro nella terra. E’ stata una scellecatura ai tempi del coronavirus, ma non è mancata la giusta dose di convivialità e affiatamento (il fiatone, d’altronde, non poteva che aumentare con le mascherine). La soddisfazione di lasciare alle proprie spalle campi puliti e al contempo decorati da fiorellini che non intralciano il grano è stata enorme, come sempre. Come ha spiegato Erminio Nardone, «se vedete un campo di grano in cui crescono bellissimi fiori significa che non sono stati usati diserbanti chimici».

Con questa attività estremamente fisica ma dall’enorme valore simbolico, Ecopotea continua il suo percorso verso un diverso modo d’intendere l’economia e l’esistenza stessa. L’agricoltura per noi è sociale, e così pure l’economia. «Siamo convinti che attraverso le attività agricole (anche quelle apparentemente più insignificanti) si possano valorizzare persone che altrimenti rimarrebbero indietro e non sarebbero in grado di trovare una giusta collocazione nella nostra società», ha spiegato, sempre nel video, Vittorio Palmieri. Guardiamo al futuro ma anche alla storia. In questo modo gli anziani possono tornare a ricoprire il loro ruolo storico nel mondo, che è quello di tramandare il passato. Il punto d’arrivo è la pressoché totale eliminazione dell’elemento macchina e di ogni forma di concimazione e diserbo chimici dalla gestione dei campi (l’impiego dei mezzi meccanici impatta negativamente, infatti, sulle emissioni di CO2 rilasciando particolato nell’aria e residui di olio, di carburante e di pneumatici sul terreno, e ciò si ripercuote naturalmente sul terreno e di conseguenza sulle piante e sul cibo stesso che mangiamo). Assieme alla semina a mano, il diserbo a mano che ci piace identificare appieno con il termine tecnico nostrano di “Scellecatura” sono due dei passi più importanti in questa direzione.