«Nei campi devastati dai diserbanti piantiamo simbolicamente finti fiori biodegradabili». Stiamo portando avanti questa protesta assieme all’Associazione di volontariato “Al centro dei ragazzi” per sollecitare un cambio di passo in un’agricoltura scellerata e indifferente, figlia di petrolio e bombardamenti chimici più che della terra.

L’unica via d’uscita è coinvolgere famiglie e consumatori in un percorso di autoproduzione di comunità e tutela ambientale, attraverso pratiche di agricultura naturale ed economia solidale. Perché queste produzioni nocive riguardano tutti: inquinano falde acquifere, la terra e l’aria stessa delle nostre contrade. «E’ il momento di fermarle».