Maggio 2021

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Sui campi devastati dai diserbanti spuntano fiori con la scritta “Salvami”

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«Nei campi devastati dai diserbanti piantiamo simbolicamente finti fiori biodegradabili». Stiamo portando avanti questa protesta assieme all’Associazione di volontariato “Al centro dei ragazzi” per sollecitare un cambio di passo in un’agricoltura scellerata e indifferente, figlia di petrolio e bombardamenti chimici più che della terra.

L’unica via d’uscita è coinvolgere famiglie e consumatori in un percorso di autoproduzione di comunità e tutela ambientale, attraverso pratiche di agricultura naturale ed economia solidale. Perché queste produzioni nocive riguardano tutti: inquinano falde acquifere, la terra e l’aria stessa delle nostre contrade. «E’ il momento di fermarle».

I colori del diserbo: LA “MERDACCIA”

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L’appellativo di fantozziana memoria, che non smette di suscitare ilarità, descrive efficacemente l’atteggiamento con cui ci approcciamo alla natura

Metafora della sottomissione e dell’annichilimento dell’uomo nei confronti dello strapotere capitalistico, oggi ritroviamo quell’aggettivo “merdaccia” nel colore dei campi agricoli devastati dai diserbanti chimici. In nome di una contorta visione di agricoltura, gestione territoriale e aziendalizzazione del paesaggio, il verde intenso, colore distintivo della primavera, si trasforma in un marrone-rossiccio che uccide e fa il deserto, intaccando tutto l’ecosistema. Di cui l’uomo fa parte, con la sua salute e il suo autolesionismo.

Calamarata d’o’ Puveriello

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Per celebrare il giorno di ieri 1 Maggio Festa dei Lavoratori oggi siamo nel Napoletano, con l’arte dell’arrangiarsi nel dopoguerra, nei vicoli più poveri di Napoli.

 

 Il trisavolo Ernesto sfamava la sua numerosa famiglia con la pasta d’o’ Puveriello, cosi anche oggi a Posillipo il nostro amico Riccardo ci ripropone questo piatto della tradizione con la Calamarata di Ecopotea, la sugna ricavata dai maiali allevati a Montemarano dall’ associazione Ecopotea e la cipolla.

La ricetta può essere fatta anche con pasta fatta in casa con la farina rimacinata di Ecopotea.

Per l’abbinamento al piatto ho deciso di rimanere nella nostra terra con il vino

 Doc Irpinia Campi Taurasini 2016,

Intenso ed avvolgente ,con aromi di frutti rossi maturi.

INGREDIENTI:

Calamarata (dipende dalla fame )

Sugna 1/4

Cipolla 1 kg

Olio extra vergine di oliva q.b.

Sale q.b.

Pepe q.b.

Pecorino a gusti

Vino bianco o grappa q.b.

PROCEDIMENTO:

Mettere a soffriggere la cipolla tagliata finemente, nell’ olio extra vergine di oliva, poi aggiungere la sugna e fai cuocere lentamente per 20 min. sfumare con vino bianco o grappa fino a quando le cipolle non si sono consumate.

Cuocere la calamarata a parte e poi saltare il tutto.

 

Grazie infinitamente ad

Ernesto