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SORRISI E DINTORNI…BUONA LA PRIMA SAGRA DEI CAZZI MALATI

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A molti sarà sembrato scurrile il titolo della nostra manifestazione, eppure nulla ci è parso più “locale” di un piatto antico e tradizionale, rivisitato con i prodotti buoni della nostra terra, coltivati così come natura crea.

Tra sorrisi e apprezzamenti abbiamo trascorso due giornate all’insegna del sole, della socialità e dei sapori antichi, una sagra nata per gioco, tra soci e amici, in una sera d’estate trascorsa in sede.

Volevamo condividere il nostro piacere per le cose buone rievocando con simpatia profumi e atmosfere di una volta che ci ricordassero l’infanzia e le tavolate a casa dei nonni; le laine (sfoglie) impastate con la nostra farina, stese a mano e messe ad asciugare, la zuppa e il sugo con i nostri ceci, dal profumo intenso e aromatico di erbe e spezie che, tanti di noi, un tempo andavano a raccogliere nell’orto.

Il pan focaccia con la nostra farina di farro che si sposa alla delicatezza della ricotta e del miele, tutti prodotti rigorosamente locali.

E, infine, loro, i veri protagonisti, di cui si stava perdendo memoria… i Cazzi Malati, il dolce tipico e tanto atteso della vendemmia. Un dolce “poverello” eppure tanto ricco di preziosi ingredienti: la farina, il mosto di vino e l’amore di mani esperte che mescolano, impastano, stendono, tagliano, intrecciano e infine cuociono in una magica alchimia.

Un’esperienza sensoriale il nostro laboratorio autunnale di “Mani in Pasta”, un viaggio nella memoria che abbiamo voluto dedicare ai nostri piccoli visitatori e ospiti, ai bambini. Un tuffo nel gusto, in cui abbiamo coinvolto tanti piccoli e grandi chef!

E con l’aiuto di nonne esperte, genitori pazienti e dediti maestri, abbiamo realizzato insieme il dolce d’autunno, i nostri tarallini al mosto di vino.

I sorrisi e la cordialità di tutti, l’allegria dei bambini ci hanno ripagati di tanti sforzi e notti insonni.

E’ stato un momento di felice convivialità, uniti nei preparativi abbiamo distribuito bontà, passione ed entusiasmo.

A tutti voi che avete partecipato il nostro GRAZIE e arrivederci all’anno prossimo.

Si ringrazia per la partecipazione attiva il Forum dei Giovani di Venticano , il Pastificio La Paesana di Puzo Concetta, che da tempo ci segue in questa nostra follia, Sciamando Apicoltura e quanti hanno dato il loro contributo alla realizzazione di questa nostra manifestazione!

Federica Figliolino

 

 

 

 

 

Laine e ciciri con zuppa di ceci

 

 

Strascinati al sugo di carne di maiale

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Siamo ritornati con le nostre succulenti ricette di un tempo.

Oggi assaporiamo le delizie della Basilicata, precisamente in quella Lucana.

Li Strascinari, cosi chiamati perchè strisciati, la pasta fresca, senza uovo  è modellata, appunto “trascinata” su un largo piano di legno con le dita della mano.

La particolare tecnica manuale consente di avere un lato liscio (quello che è stato a contatto con la tavola di legno che viene spolverata di farina) e uno irregolare (quello che è stato a contatto con le dita, che si scollano letteralmente dalla pasta fresca durante la strascinata lasciandone la superficie rugosa e irregolare), che raccoglierà meglio il sugo.

 

 

INGREDIENTI STRASCINATI

Farina di semola rimacinata (ECOPOTEA)   200 GR circa

Acqua tiepida q.b.

INGREDIENTI CONDIMENTO

Carne di maiale 200 GR

Passata di pomodoro 1/2 lt

Vino bianco

Cipolla

Olio extra vergine di oliva

Sale pizzico

Peperoncino facoltativo

Cacioricotta /Pecorino/Parmiggiano facoltativo

PROCEDIMENTO

Per la pasta, disporre farina a fontana su una spianatoia versare poco per volta l’acqua, fino a creare un impasto liscio ed omogeneo.

Lasciare riposare 

Dividete l ‘impasto e create dei bastoncini dai quali ricavate piccoli cilindri di 3/4 cm e con 3 dita strascinate.

Nel frattempo preparate il sugo ,facendo soffriggere bene la cipolla tagliata finemente, aggiungete il maiale e sfumate con il vino, quando è evaporato unite la passata di pomodoro e ultimate la cottura.

Dopo aver cotto i vostri strascinati unite il condimento e a piacere spolverate di peperoncino e formaggio.

In alternativa potete condire anche con verdure.

  1. Lina Ungaro

Consiglio Abbinamento Vino

Per rallegrare il vostro palato  vi consiglio l’abbinamento di un Aglianico del Vulture Doc.

Il vino più conosciuto già dal 1971. L’Aglianico del Vulture rappresenta, infatti, il vitigno principe della Basilicata, con oltre il 60% della superficie vitata.

Il colore è rosso rubino impenetrabile, il profumo è elegante con sentori di frutta rossa matura e marasca, ciliegia sotto spirito e liquirizia, chiodi di garofano, pepe nero e note tostate, vino molto longevo.

Piatto della tradizione locale abbinamento perfetto con questa Doc.

La “farina dell’inclusione”: così l’autoproduzione di comunità genera felicità diffusa

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Il nostro percorso unisce a filo doppio i consumatori e gli agricoltori e al contempo crea spazi per persone svantaggiate, escluse dal mondo del lavoro da sistemi di produzione iniqui, insostenibili e antisociali, trovano in quest’economia alternativa, equa e circolare, soddisfazioni e spazi altrove negati. Testimoniando la possibilità di una felicità diffusa che non è poi così irraggiungibile.

 

Ricetta de “I Fusilli con il Puleggio”

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La nostra amica Giovanna Barletta nell’occasione della Domenica Delle Palme ci regala una ricetta tradizionale dell’Irpinia:

I Fusilli con il Puleggio.

Ingredienti

Per l’impasto:

  • Farina Rimacinata di Semola ECOPOTEA

  • Acqua

  • Sale

Per il condimento:

  • Passata di pomodoro

  • Olio extra vergine/oliva

  • 2 spicchi di aglio

  • Foglie di PULEGGIO

Procedimento

Disporre la farina su una spianatoia, aggiungere il sale e un po’ per volta l’ acqua.

Inizia ad impastare e aggiungi poco per volta l’ acqua fino ad attenere un impasto omogeneo e liscio.

Lascia riposare il panetto per 10 min.

Creare dei bastoncini di impasto e dividere per una lunghezza di 15 cm ogni fusillo.

Avvolgere il bastoncino ottenuto da 15 cm attorno al ferro e arrotola.

Per il condimento procurarsi una pentola possibilmente di terracotta,

far soffriggere l’aglio nell’olio e tiralo via quando ben dorato, aggiungendo poi la passata di pomodoro.

Fate cuocere il tutto a fuoco lento e prima di ultimare la cottura aggiungete il puleggio.

Nota: se preferite nel condimento, prima di mettere la passata di pomodoro potete aggiungere la carne macinata.

Curiosità e Tradizione

Il puleggio (nome botanico: Mentha pulegium) detto anche mentuccia è una delle diverse varietà della menta e venne chiamata dai romani “mentha pulegium”, ossia “menta della pulce”, in quanto per molti secoli è stata utilizzata per scacciare questo fastidioso animaletto.

Mentha Pulegium

Nel Medioevo utilizzata come unguento ” ottenuto con l’erba tritata unita al miele”, un ottimo rimedio contro le contratture;  la sua polvere assunta con miele ottimo come espettorante,   sorbita con l’idromele o con aceto diluito in acqua veniva usata per contrastare la nausea e i crampi allo stomaco, cotta nel vino per realizzare un decotto dall’intenso potere diuretico.

Chiamato anche “mentuccia” cresce spontanea nei luoghi umidi ed ombreggiati; può venir anche coltivata (per seme o per radice), ma sopporta poco le temperature rigide.

Il puleggio è un’erba ricca di preziosi componenti attivi, come il mentolo, il tannino, la carvona, il levulosio e l’essenza di menta: attualmente è infatti usata nei rimedi erboristici per combattere vari disturbi, tra i quali l’itterizia, il raffreddore, l’asma e la pertosse.

Come  infuso contro l’emicrania si utilizzino  25 grammi di foglie e di cime fiorite in parti uguali (per ogni litro d’acqua) e se ne prendano 3 tazze al giorno.

Barletta Giovanna

 

 

BOTTONCINI AL BURRO DI ARACHIDI

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Oggi vi proponiamo una simpatica ricetta offertaci da Lucia Arrichiello, partecipante al nostro Progetto di comunità e di Autoproduzione.

 

Cominciamo dagli ingredienti!

  • Per l’impasto:

500 gr di farina tipo 1 macinata a pietra
275 di latte
50 gr di uovo intero (1)
2 cucchiai di miele
150 gr di lievito madre oppure 25 gr di lievito di birra
7 gr di sale (1 cucchiaino)
2 o 1 tuorlo d’uovo

  • Per il burro d’arachidi:

50 gr di burro

70 gr di arachidi tostate salate (il sale va levatostrofinandole un po’)

Procedimento

1. Lavorare in una terrina tutti gli ingredienti, incorporando alla farina il latte, le uova, il lievito. Aggiungere il miele ed il pizzico di sale;

2. Sbriciolare in un’altra ciotola le arachidi, eliminando i residui di sale strofinandole, e mischiarle con il burro;

3. Incorporare il burro con l’impasto;

4. Ungere una pirofila e riversarvi il panetto coprendolo con un canovaccio o una pellicola trasparente e lasciarlo lievitare fino al raddoppio di volume;

5. Una volta raddoppiato il volume. Stendete l’impasto e arrotolatelo a bastoncino tagliandolo per la lunghezza ricavandone pezzetti da 30\40 gr.;

6. Lavorate i pezzetti fino ad ottenere una pallina e posizionatela su una teglia precedentemente rivestita di carta forno;

7. Emulsionate i rossi dell’uovo con un pizzico di sale e una goccia di latte ed usatelo per spennellare le palline;

8. Lasciate lievitare le palline per un’altra ora circa;

9. Passata l’ora di lievitazione spennellate nuovamente le palline con il rosso d’uovo ed informate a 180° per 8 minuti;

Una volta pronte farcite a piacere! Bon appetit